mercoledì 7 settembre 2011

Fu così che il direttore commerciale mi dileguò: parlando dell'età. La mia esperienza, la mia professionalità, non erano - mi dicevano le sue orecchie a sventola - non erano abbastanza specializzate. Non ero abbastanza professionale. E anche troppo vecchio. Per dire: troppo vecchio per essere sfruttato. Uno stage gratis a trent'anni. Viene la guardia di finanza e pensa che facciamo del nero. Rimasi in silenzio. Eppure... eppure io: vogliamo parlare di competenze? vogliamo parlare di performance? vogliamo utilizzare tutto il lessico postfordista?

In quell'istante si aprì la porta e si affacciò il padrone - un uomo gobbo, con le borse sotto gli occhi  che scivolavano a coprire le guance, e un collare da incidentato color carne. Non chiese nulla, né parlò. Il suo sguardo fulminava ogni cosa, ogni sua cosa, ogni sedia, il tavolo, le finestre, i muri, il suo direttore commerciale, che indossava vestiti che gli aveva pagato lui, scarpe di marca che aveva pagato lui, occhiali pagati da lui, camicie, perfino mutande che non sarebbero esistite in quel posto se lui, lui, il padrone, non avesse elargito. Si fa presto da dire che padrone è una parola politicizzata, che adesso i padroni non ci sono più, ci sono i dirigenti, i presidenti, i manager...


Nessun commento:

Posta un commento