mercoledì 19 ottobre 2011

Allora oggi ho preso in mano la situazione, anche se il clima favorisce il disperdersi delle energie. Ho regolato sveglie, caricato timer da cucina, istruito il computer a rilasciare scosse elettriche se mi distraggo troppo - ma il computer è indulgente e non lo fa. Dopo un mese e mezzo di autoregolamentazione, ancora non ho il controllo del mio tempo - non totale, ma almeno parziale, saper alternare qualche ora di scrittura con qualche ora di lettura e studio - ma l'indisciplina, si sa, è dura da disciplinare. Eppure quando mi metto al lavoro poi tutto fluisce bene - tranne qualche stallo momentaneo, qualche riflusso mentale, qualche distrazione che volteggia a larghi cerchi sulla testa, in attesa di colpire. Il mio più grande nemico è il bottone destro del touchpad, ma disattivarlo non è sufficiente. Ho una lista di cose su cui lavorare che si è miracolosamente assottigliata, ma che è ancora complessa... La fatica del lavoro è per me soprattutto questo: la fatica di mettersi al lavoro.

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