venerdì 21 ottobre 2011

La nuova panettiera non è antipatica, ha circa la mia età, ma se ti prende nel suo morso logorroico non ti molla più finché non ha esalato l'ultima frase sull'argomento, qualsiasi argomento. In particolare è imbizzarrita contro i ventenni, che sono pigri, poco curiosi, se ne stanno davanti al computer 24 ore al giorno e non escono neppure per prendere il pane e non conoscono i dolci della tradizione, ma si accontentano di pastine alla marmellatta e di pizza, solo pizza, dice mentre mi consegna una fetta di margherita.

E' un po' di tempo, comunque, che noto un certo andazzo nei discorsi dei coetanei: quand'ero giovane io c'era questo e non quello, questo era meglio, noi eravamo meglio, noi eravamo più indipendenti, più istruiti, più controllati, più simpatici, persino i cartoni animati erano più belli, e giù una sfilza di titoli e di nomi e di sigle degli anni ottanta. Ma io mi chiedo: ma quando ero giovane io, i trentenni erano così lamentosi?

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