venerdì 23 settembre 2011

Ci troviamo in una stanzetta chiusa. Alla mia destra una libreria piena di faldoni, incartamenti datati secoli fa. Le sedie di plastica nere scomodissime: la mia prima riunione di condominio.
Il geometra, dietro una specie di cattedra, sorride e tiene le mani sul tavolo, una dentro l'altra. Ha un cespuglio di capelli grigi che gli coprono la fronte. Quando ride gli occhi diventano due aghi che puntano verso il naso. E' muscolosissimo.
Per arrivare - mio padre alla guida - abbiamo sbandato senza scampo attraverso la viabilità labirintica padovana, schivando le telecamere della zona a traffico limitato, scontrandoci contro sensi unici, vie mozze, inversioni proibite, mio padre bestemmiante, parcheggio in divieto di sosta... e poi di corsa lungo la riviera, per scoprire che non eravamo neppure gli ultimi.
"Il dottor Vi ha la moto rotta", dice il geometra, sorridendo, "ma sta arrivando." E muove gli occhi come nelle bussole si agitano gli aghi in prossimità di un campo magnetico.

La questione è quella dei millesimi, no? Il calcolo dei millesimi, per le spese condominiali.
"Mi scusi" chiede mio padre "ma come ha calcolato le dimensioni degli appartamenti?"
"Sì" dice il geometra, scostandosi il ciuffo "Sapevo che sua moglie aveva qualcosa da ridire."
"Ci sono degli scostamenti..."
"Guardi, anche se si tratta di millesimi, non c'è differenza. Il calcolo l'ho fatto sulle carte," dice. E agita dei fogli sul tavolo. "Ho guardato le carte, e  i conti tornano. Ho misurato i millimetri."
"Sì, ma..."
"E poi è tutta una questione di coefficienti, no? Tutto calcolato sulla cubatura, perché la signora" e indica col palmo aperto la vicina del piano di sopra "in casa, ha altezze tutte diverse... dai dieci centimetri ai cinque metri..."
"Sì, ecco, però..."
"No, guardi, è tutto perfetto, e giusto, si tratta solo di millesimi da approvare..."

"Quello è tutto scemo, lui e quell'altro" dice mia madre a cena. Alla fine la riunione viene rimandata, perché anche il dottor Vi ha da ridire e vuole informarsi meglio. "Cosa gli costava" dice mia madre del geometra "cosa gli costava venire qui col laser e fare le misurazioni giuste?" Beve un sorso dal bicchiere "Buono questo rhum..."
"Sai che ha avuto un ictus?"
"Ah sì? Un ictus?"
"Alla gamba"
"Ah. Ah poverino" dice, e sorseggia: "Però sempre scemo è."

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