giovedì 22 settembre 2011

Chi ha gatti, chi cani, canarini, criceti, o perfino boa constrictor, iguane, camaleonti, noi abbiamo le zanzare. Tutte le sere affettuose entrano dalle quattro del pomeriggio, la finestra aperta, a ronzare le fusa nelle orecchie, ti mordicchiano i diti dei piedi, e la notte non hanno mai sonno.

"Quando prendi la racchetta" mi dice G mentre mi agito in piedi sul materasso per cercare di fulminare le bestie fameliche "ti cambia la fisionomia. Ti si appuntiscono gli occhi, ti viene una faccia da volpe cattiva."
"Non è colpa mia, sono loro che mi costringono," dico, sentendomi una specie di dittatore sudamericano.
"Ma se tu le ignorassi..." dice lei.
"Se le ignorassi mi ronzerebbero nelle orecchie mentre dormo," dico.
E intanto ne punto una sul soffitto. Mi avvicino, le faccio prendere il volo, e poi la schiaccio con un diritto. Si accende una scintilla, la racchetta fa pop e un odorino osceno si diffonde.
"E' una cosa orribile," dice G che nel frattempo si è nascosta sotto le lenzuola.

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