lunedì 3 ottobre 2011

Non capisco da dove vengano le farfalline nell'armadio in cucina. Ogni giorno lo pulisco e butto nel cestino farine e granaglie che sembrano la tana degli insetti, lo spazio del loro proliferare, e il giorno dopo ecco invece che ne appare una nuova, sfarfallante, sfavillante e grigia, e che si prende gioco di me con le aluzze. E' una cosa che non sopporto, l'idea di insetti vermiformi che si pascono alla mia stessa riserva, col rischio di finirmi nel piatto per una disattenzione nella valutazione della consistenza.

Dovrei essere più sottile, penso.

E invece no: perché queste farfalline che ogni giorno rinascono senza mai svanire, mi ricordano un poco il mio stato psicologico attuale, fatto di ordine, di pulizia, certo, di lucidità, ma anche di qualcosa, un tarlo forse, un movimento, un insettino microscopico che è lì e che mi impedisce di procedere. E hai voglia a compilare liste, scancellare ciò che non serve e viene buttato, completare ciò che c'è di veloce da fare: il giorno dopo è tutto ancora lì: più pulito, più ordinato, ma ancora tana alle formiche...

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