Bella, la normalità. Il colore del cielo attraversa tutte le sfumature
tra bianco e il grigio, talvolta l’azzurro, ma sono sprazzi. Il giro
delle rondini si alza e si abbassa, a seconda del grado alcolico degli
aperitivi sotto di loro. Tutto è come prima. Tutto è come prima? Neanche
l’eco delle proteste, delle statue da abbattere, nel borgo immobile
degli spritz. Ha riaperto anche l’Onto sotto casa, la friggitoria che ci
impesta l’aria dalle 11 alle 14 e dalle 18 alle 22. Una volta o l'altra
racconterò di quando l’Onto – la cresta gialla a coprire la calvizie,
una faccia da straccio sporco – ci ha bucato le ruote con il coltello,
una notte in cui la lampada del portico non funzionava. Ma non oggi.
Passo il tempo libero ad allenare i muscoli del viso non coperti dalla
mascherina a restare impassibili, per poter sorridere con sarcasmo [...] senza venir visto, ma le occhiaie mi tradiscono, si
inclinano appena accenno un’espressione di disappunto. Resisto con
fatica a urlare, il lavoro in presenza mi permette di dormire la notte,
ma mi fa venir voglia di buttare all'aria il tavolo, far volare le
carte, spaccare il computer in due sul ginocchio. Ho passato l'ultima
settimana a valutare dattiloscritti di persone che durante la pandemia
non avevano altro da fare che scrivere poesie sull'isolamento senza
avere niente da dire. Posso riassumere almeno un centinio di testi così:
"Isolamento / che tormento". L’estate si preannuncia, al solito, come
un faticoso tentativo di recupero, un esercizio maldestro per riprendere
fiato. Ma poi? “È un disastro, un vero disastro”, dice a cena il
Commerciale, “Se tutto va bene quest’anno farò il 50% del fatturato
dell’anno scorso. Vedremo a settembre, quando finirà la cassa
integrazione straordinaria. Non so le aziende, come si riprenderanno…”.
“Perché a settembre?”, chiedo, “perché non prima?” “Perché ad agosto non
succede mai un cazzo”, risponde. “Un altro lockdown in autunno”,
aggiunge, “e il paese va giù”.
“Io comunque sono pronto”, commenta e mi mostra soddisfatto sul cellulare le foto della sua cantina di vini.
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